Riflessioni teologiche – 24. Pluralità del cristianesimo tra conflitti e “scisma sommerso” (parte 2: SUPERARE LA TENTAZIONE DI CONDANNARE E SCOMUNICARE L’ALTRO)

Briciole dalla tavola. Vangelo per senza Dio

di Alberto Ganzerli

La pluralità presente e crescente delle forme del cristianesimo mondiale, in un contesto di frammentazione sociale e religiosa, tende ad assumere nel cattolicesimo i tratti di una contrapposizione polarizzata che rischia di condurre forme indebolite di chiesa verso derive scismatiche, mentre sarebbe invece richiesta ai cristiani la testimonianza evangelica di una comunione ecclesiale capace di pluralità. (Parte 2: SUPERARE LA TENTAZIONE DI CONDANNARE E SCOMUNICARE L’ALTRO)


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Lo «scisma sommerso» di cui parla Prini nel suo libro del 1999 è diventato ormai, secondo gli autori di un recente volume, uno «scisma emerso» ed è l’esperienza che in realtà molti cattolici vivono ancora oggi durante e nonostante il pontificato di Francesco. Questo scisma – sommerso o emerso che sia – si concretizza, oggi come da oltre trent’anni a questa parte, in una diaspora silenziosa e diffusa, che trasferisce ai margini e oltre i confini del cattolicesimo molte persone, che pure da questo medesimo cattolicesimo provengono e che in qualche modo continuano spesso ad esserne ispirate. In questo modo la pluralità dei modi di essere cattolici e cristiani aumenta e si estende oltre le frontiere ufficiali della comunità ecclesiale, frontiere divenute sempre più fluide e incerte. In questo quadro di pluralità diffusa e mutevole, tanto la profonda crisi di credibilità della chiesa cattolica, culminata nel 2013 con le dimissioni di Ratzinger, quanto il recupero di credibilità operato da Francesco presso molti, dentro e fuori la chiesa cattolica, hanno evidenziato e persino acutizzato all’interno del cattolicesimo – anche se per motivi ovviamente diversi – una pluralità alimentata da dinamiche conflittuali.

Oggi vi sono probabilmente, sia tra gli oppositori di papa Francesco che tra i suoi sostenitori, persone che si augurano l’allontanamento spontaneo o l’espulsione forzata dei propri avversari dalla comunità ecclesiale, ispirandosi in questo a modelli teorici e pratici ampiamente praticati nella bimillenaria storia della chiesa: il modello socio-politico delle lotte tra gruppi e partiti per la supremazia e il potere all’interno della chiesa, il modello bellico delle strategie e tattiche di contrapposizione al nemico per ottenerne l’eliminazione, il modello teologico della condanna dell’eresia e dell’errore e il modello giuridico della scomunica dell’eretico, per consegnarlo poi all’esecuzione della pena. È chiaro che questo approccio alla pluralità e al conflitto garantisce al competitore infine vittorioso di governare in autonomia e libertà. Si tratta tuttavia di un gioco a somma zero, nel quale il guadagno di un giocatore viene compensato dalla perdita subita dall’altro giocatore. A mio avviso, invece, in ambito ecclesiale si dovrebbe ragionare come giocatori che riescano tutti a guadagnare in un gioco che non sia a somma zero.

Il rischio da scongiurare è infatti che questa pluralità conflittuale e polarizzata possa disgregare e frammentare le già indebolite forme di comunione ecclesiale, conducendo a deflagrazioni capaci di aumentare, rendendola incolmabile, la distanza di ciascun frammento da tutti gli altri. Si dovrebbe, al contrario, operare affinché questa pluralità trovi una composizione dinamica e sostenibile, attraverso una prassi vissuta e teologicamente argomentata, che consenta alla pluralità nei suoi diversi aspetti di essere riconosciuta, legittimata e lasciata operare, imparando a gestire gli inevitabili conflitti in modo sano e non distruttivo. Ciò dovrebbe poter avvenire tanto ad intra, cioè nella gestione della pluralità all’interno delle comunità ecclesiali, quanto ad extra, cioè nel confronto con la pluralità costituita da altre comunità ecclesiali e da realtà esterne al cristianesimo, sia per ricomporre, superandoli, gli scismi storici tra le diverse chiese cristiane, sia all’interno delle comunità ecclesiali per ricomporre, superandoli, gli scismi sommersi o emersi che in modo diffuso e silenzioso allontanano tanti dalla chiesa. Vorrei nei prossimi video offrire un contributo in questa direzione, tentando di delineare che cosa potrebbe significare oggi osare un cristianesimo radicalmente ecumenico.

Riferimenti:

Francesco Antonioli – Laura Verrani, Lo scisma emerso. Conflitti, lacerazioni e silenzi nella Chiesa del Terzo Millennio, TS Edizioni, Milano 2022.

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