L’apparizione a Maria di Magdala (Gv 20,11-18)
Continuiamo a presentare la serie di riflessioni che il gesuita belga padre Jean Louis Ska – ben noto a chi frequenta le conferenze del C.I.B. – ha scritte sul Vangelo secondo Giovanni. Tutte le meditazioni in origine sono state pubblicate su Rinascere, rivista del Movimento Rinascita Cristiana, che ringraziamo per la gentile concessione.
di Jean Louis Ska
20,11Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
- Chi è Maria Maddalena?
Maria di Magdala, o Maria Maddalena, è presente in tutti e quattro vangeli: durante la crocifissione (Mt 27,56; Mc 15,40; cf. Lc 23,49; Gv 19,25), al momento della sepoltura (Mt 27,61; Mc 15,47; cf. Lc 23,55) e nella scoperta della tomba vuota (Mt 28,1; Mc 16,1; Lc 24,10; Gv 20,1). La sua testimonianza è quindi molto importante, perché fa parte delle poche persone che possono affermare che il corpo sepolto nella tomba è quello di Gesù di Nazaret e che la tomba scoperta al mattino è proprio quello nella quale il corpo del crocifisso era stato sepolto.
Nel vangelo di Luca Maria Maddalena è menzionata già nel cap. 8 in un gruppo di donne che accompagnava Gesù sin dalla Galilea (Lc 8,2-3):
[Accompagnavano Gesù di Nazaret i Dodici] e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Queste donne «che lo accompagnavano sin dalla Galilea» saranno menzionate senza nome, tuttavia, in Lc 23,49 (crocifissione) e 23,55 (sepoltura). Sono nominate, invece, in 24,10 come le prime testimoni della risurrezione. L’apparizione di Gesù a Maria Maddalena è ricordata in Mc 16,9.
Aggiungiamo una nota che può essere di un certo interesse. Quando, dopo l’ascensione, Pietro deve scegliere qualcuno per sostituire Giuda Iscariota e completare il numero degli apostoli, elenca i criteri di scelta (1,22-23):
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione.
Ora, Maria Maddalena e le altre donne menzionate con lei soddisfano queste condizioni: hanno accompagnato Gesù sin dalla Galilea e sono state testimoni della morte, della sepoltura e della risurrezione. Si possono indovinare le conseguenze di tale osservazione, conseguenze suggerite dagli scritti lucani. È chiaro, penso, che le donne menzionate in questi testi sono testimoni della risurrezione al pari degli apostoli e dei discepoli. Aggiungiamo che esse sono, inoltre, le prime ad aver testimoniato della risurrezione.
Ultima nota: Magdala è una piccola città di Galilea sulla costa occidentale del lago di Tiberiade.
- I racconti di apparizione
Si possono distinguere due tipi principali di racconti di apparizione del Risorto o, meglio, due funzioni dei racconti di apparizione. Una prima funzione è il riconoscimento e la seconda è l’invio in missione. Alcuni racconti combinano le due funzioni ed è il caso di Gv 20,11-18, perché, dopo il riconoscimento, il Risorto manda Maria Maddalena ai suoi «fratelli», i suoi discepoli (20,17-18).
Abbiamo tre principali racconti di riconoscimento, il più conosciuto dei quali è quello dell’apparizione di Gesù risorto ai discepoli di Emmaus. Gli altri due appartengono al vangelo di Giovanni: l’apparizione a Maria Maddalena, cioè il nostro racconto, e l’apparizione ai discepoli presso il lago di Tiberiade in Gv 21.
I racconti di riconoscimento riprendono strategie ben conosciute dell’Antico Testamento.
Gli elementi principali di tali racconti sono tre: il lettore è informato sin dall’inizio di una apparizione divina mentre i protagonisti del racconto rimangono all’oscuro, perché pensano di essere in presenza di uno sconosciuto; nel dialogo che segue lo sconosciuto rivela lo scopo della sua “visita”; in genere, ma non sempre, lo sconosciuto rivela la sua vera identità quando scompare. Fra gli esempi più chiari di un tale tipo di racconto possiamo annoverare l’apparizione del Signore ad Abramo e Sara alle querce di Mambré, in Gen 18,1-15; l’apparizione dell’angelo del Signore a Gedeone in Gdc 6,11-24; l’apparizione dell’angelo del Signore a Manoah e sua moglie, i futuri genitori di Sansone in Gdc 13,1-25. Altri esempi comportano variazioni, ad esempio la scena del roveto ardente (Es 3,1-6).
Lo scopo di tali racconti, nell’Antico così come nel Nuovo Testamento, è il riconoscimento.
Poiché sa che Dio o il Risorto appare, il lettore non si pone alcuna domanda in merito. La vera domanda è piuttosto: i personaggi del racconto riconosceranno chi appare? E come lo riconosceranno? La domanda ha la sua importanza. Nell’antico Israele si credeva in Dio; il problema concreto era piuttosto riconoscere i segni della sua presenza. Nella prima comunità cristiana la domanda concreta era dello stesso tipo: quali sono i segni autentici della presenza del Risorto? È il primo scopo del nostro racconto.
- Elementi principali dell’intreccio
Ogni racconto descrive un cambiamento di situazione e/o un cambiamento di conoscenza. Più concretamente, un racconto descrive un passaggio dall’infelicità alla felicità (racconti con lieto fine) o l’inverso, un passaggio dalla felicità all’infelicità (come nelle tragedie). Quando vi è un cambiamento di conoscenza, uno o più personaggi passano dall’ignoranza alla conoscenza. Alcuni racconti, come il nostro, abbinano i due tipi di cambiamento.
In effetti, Maria Maddalena piange all’inizio del racconto (“infelicità”; 20,11). Alla fine va ad annunziare ai discepoli che «ha visto» colui che cercava nella tomba vuota. È facile indovinare che il suo stato d’animo è completamente cambiato. D’altronde, il racconto specifica nel v. 14 che Maria Maddalena «non sapeva che fosse Gesù» quando egli gli appare. È nell’ignoranza. Il riconoscimento ha luogo nel v. 16: «Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!»».
Aggiungiamo che vi è un nesso stretto fra riconoscimento e cambiamento di situazione: Maria Maddalena passa dall’infelicità alla felicità proprio nel momento in cui passa dall’ignoranza alla conoscenza. Possiamo dire la stessa cosa dei discepoli di Emmaus, ad esempio.
- Il voltafaccia di Maria Maddalena e il suo riconoscimento
In molti racconti il lettore è invitato a usare la sua immaginare e a visualizzare la scena. Nel nostro caso è persino indispensabile per capire bene il significato del brano. All’inizio del racconto Maria Maddalena si trova davanti alla tomba e, anzi, si china per vedere che cosa ci fosse al suo interno (20,11). Ella vede, in questo momento, due angeli coi quali ha una breve conversazione che spiega il suo stato d’animo: sta cercando invano il corpo di Gesù Cristo (20,12-13). Vediamo, dunque, Maria Maddalena chinata verso la tomba e che cerca il corpo del defunto Gesù Cristo.
Tutti questi elementi sono importanti: cerca un corpo in una tomba, vale a dire nel mondo dei morti.
Il Risorto, invece, le appare, però alle sue spalle. Lo vede senza riconoscerlo, perché si volta indietro (20,14). In questo momento Maria non guarda più verso la tomba, non guarda più nella tomba, guarda indietro. Il suo sguardo ha cambiato direzione di centottanta gradi. Tutto ciò significa che il Risorto non è da cercare – verbo utilizzato da Gesù risorto in 20,15 – nella tomba, nel mondo dei morti; si trova proprio all’opposto.
Nel breve dialogo con il Risorto Maria compie un secondo movimento, poiché si volta ancora una volta mentre gli dice «rabbuni» (20,16). In questo momento volta le spalle alla tomba e si affaccia completamente a Gesù risorto. Il messaggio mi sembra chiaro: per vedere e riconoscere il Risorto, è inutile cercarlo in una tomba, nel mondo dei morti. Egli sta invece nel mondo dei vivi, all’opposto. Possiamo anche dire che la tomba dove Gesù di Nazaret è stato sepolto non è un punto finale, non è la conclusione della sua vita e del suo ministero. Al contrario, è un punto di partenza. La tomba è vuota perché non è il luogo della morte, è il luogo di una nuova nascita, quella descritta a Nicodemo in Gv 3. Per questo motivo nel vangelo di Giovanni Nicodemo riappare al momento della sepoltura (Gv 19,39).
La tomba è l’inizio di una vita nuova o rinnovata. Nella nostra scena tutto si concretizza nella missione affidata dal Risorto a Maria Maddalena: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro: «Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro»». Maria Maddalena è la prima annunziatrice e missionaria della risurrezione nel quarto vangelo. Il vangelo la presenta come modello per tutti i credenti.
- Vedere e credere
Il brano usa diverse forme del verbo “vedere” in greco, una cosa difficile da rendere in italiano. Un primo verbo è usato nei vv. 12 e 14, quando Maria vede, prima i due angeli, poi il Risorto, che confonde con l’ortolano. Nel v. 18, tuttavia, il testo greco utilizza un altro verbo che, con ogni probabilità, significa che Maria Maddalena “vede” ormai con occhi diversi perché, potremmo dire, si è girata nella buona direzione.