Riflessioni teologiche – 49. Cristianesimo ecumenico e pratiche di comunione (parte 10: LE 7 REGOLE DELL’ASCOLTO ATTIVO_REGOLA 5)

Briciole dalla tavola. Vangelo per senza Dio

di Alberto Ganzerli

Osare un cristianesimo radicalmente ecumenico, dinamicamente inserito nel processo di riconfigurazione in forma sinodale intrapreso da chiese e comunità cattoliche su impulso di papa Francesco, richiede un rinnovato impegno nel praticare forme di comunione ecclesiale capaci di ampliare la varietà di coloro che potrebbero essere raggiunti o accolti o attivamente coinvolti. Nell’intraprendere questo percorso di ricerca teologica, di esperienza vissuta e di pratiche di sperimentazione ecclesiale potrebbero essere di aiuto diversi approcci teorico-pratici provenienti da alcune fonti di ispirazione: elementi ricavabili dall’esperienza vissuta nelle famiglie, riflessioni sulle comunità di pratica, metodologie per l’ascolto attivo e la gestione dei conflitti, approcci filosofici della teoria dell’attore-rete (ANT) e dell’ontologia orientata agli oggetti (OOO), suggestioni collegate alla nozione di terzo paesaggio e possibili applicazioni di questi approcci alla teologia e alla pratica ecclesiale (parte 10: LE 7 REGOLE DELL’ASCOLTO ATTIVO_REGOLA 5)


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riflessioni teologiche 49

Nel nostro tentativo di applicare le 7 regole dell’ascolto attivo elaborate da Marianella Sclavi a quelle che potrebbero essere le relazioni tra teisti e non teisti in un medesimo contesto ecclesiale, la regola 5 afferma: “Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze”. In una medesima realtà ecclesiale pratiche di ascolto attivo e reciproco tra teisti e non teisti dovrebbero orientare quasi spontaneamente all’esplorazione di mondi possibili. Anzitutto perché proprio questo tipo di convivenza comunitaria tra con Dio e senza Dio sembra, invece, un mondo in realtà del tutto impossibile, in quanto basato su una contraddizione di fondo. Per decostruire questo pregiudizio e smontare la convinzione che non sia possibile una comunità ecclesiale cristiana di teisti e non teisti, l’esplorazione di mondi possibili è probabilmente la via maestra da percorrere. Si tratterebbe quindi di viversi come esploratori delle possibilità inedite del nostro mondo, di quello dell’altro e di quei mondi possibili che ancora non esistono o non conosciamo, perché da scoprire o da costruire insieme.

L’esploratore è in linea di principio qualcuno che si predispone a entrare in un territorio che sa di non conoscere o per lo meno di non conoscere completamente, ma che è interessato e intenzionato a conoscere, per la prima volta o comunque in modo più approfondito. L’esploratore, anche quando ha delle aspettative o prova a fare delle previsioni sul territorio da esplorare, rimane disponibile e aperto in linea di principio, a trovarsi di fronte qualcosa di completamente inatteso e imprevisto, quando addirittura non coltivi la speranza di scoprire, sperimentare o incontrare qualcosa di sorprendente. Se poi il mondo da esplorare non è solo quello reale ma anche quello possibile, il tutto si complica ulteriormente, ma può diventare anche più interessante. All’esploratore, infatti, non si chiede semplicemente di addentrarsi in una realtà che già esiste, ma – in qualche modo – di contribuire a realizzarla, dopo averla immaginata e progettata. Se proviamo a mappare mondi reali o possibili che siano esplorabili nell’ambito del cristianesimo, le comunità ecclesiali si presentano oggi come territori reali che all’esploratore appaiono sostanzialmente teistici. Esistono però – perlomeno nel vissuto individuale di singoli cristiani (difficile dire quanti) – anche mondi reali non teistici, che sono ancora alla ricerca di un loro riconoscimento e di una loro legittimazione ecclesiale. Mondi possibili da immaginare, progettare e realizzare sono, invece, quelli in cui in una medesima comunità ecclesiale teisti e non teisti aprono i reciprochi mondi reali a ciò che questi stessi mondi potrebbero diventare, tanto sul piano comunitario quanto su quello individuale.

Esplorare le possibilità inedite del proprio e dell’altrui mondo teistico o non teistico, richiede anzitutto la disponibilità a non pensarli come mondi già completi, definiti nei loro rispettivi limiti, fondamentalmente autosufficienti e chiusi in sé stessi. Il proprio e l’altrui mondo devono essere, invece, pensati – nella loro forma possibile – come ciò a cui questi due mondi sono potenzialmente e reciprocamente aperti. Nell’esplorazione e nella costruzione di questi mondi si deve imparare ad affinare la propria capacità di percezione, imparando ad ascoltare tutti i segnali che sono realmente importanti nelle relazioni tra teisti e non teisti in una medesima comunità ecclesiale. Ascoltare i segnali apparentemente trascurabili, ma da non trascurare, come quelli che ci segnalano le tante somiglianze che – anche tra diversi – spesso esistono. Ascoltare i segnali fastidiosi, come lo sono i contenuti che dobbiamo riconoscere come veri nelle affermazioni altrui più che nelle nostre, segnali fastidiosi che però ci stimolano a mettere in discussione i nostri pregiudizi. Ascoltare i segnali marginali ma da non marginalizzare, i segnali che consistono in aspetti ignorati, nascosti, trascurati, sottovalutati che meriterebbero invece di essere evidenziati, posti al centro e valorizzati. Ascoltare i segnali irritanti, ma da non rimuovere, perché possono, se riconosciuti e accettati, richiedere tolleranza, ma anche ampliare la consapevolezza e suggerire cambiamenti. Ascoltare i segnali che sono incongruenti alle proprie certezze ma che, proprio per questo, costituiscono un impulso potenzialmente prezioso a ricercare un livello più avanzato, più alto o più profondo, nel quale nuove o antiche certezze – anche quando rimangono provvisorie – possano ritrovare coerenza e validità.

Riferimenti:

Le sette regole dell’ascolto attivo di Marianella Sclavi si possono trovare sul sito: www.ascoltoattivo.net

Stella Morra – Marianella Sclavi, Sinodalità: Quali pratiche?
Audio-video su YouTube pubblicato il 17 maggio 2022
Si può trovare su YouTube cercando: sinodalità sclavi.

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori, Milano 2003.

Marianella Sclavi – Lawrence E. Susskind, Confronto creativo. Dal diritto di parola al diritto di essere ascoltati. Con una conversazione tra Marianella Sclavi e Giuliano Amato, Et al. Edizioni, Milano 2011.
Questo volume è disponibile anche in una nuova versione ebook Kindle del 2021 con il titolo: Manuale di Confronto Creativo. Le Arti della Comunicazione, della Convivenza e della Democrazia nel XXI secolo.

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