Letture festive – 124 [replica] – 8. Iniziare – Maria Madre di Dio

Briciole dalla tavola. Vangelo per senza Dio

di Alberto Ganzerli

Maria Madre di Dio – 01 gennaio 2024
Dal libro dei Numeri – Nm 6, 22-27
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati – Gal 4,4-7
Dal Vangelo secondo Luca – Lc 2,16-21


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Nell’iniziare un nuovo anno, come in ogni inizio – ricorda il libro dei Numeri – si dovrebbe poter ascoltare una parola buona pronunciata da un volto che risplende benevolo su di noi, nel segno della gratuità e della pace. Ma ogni inizio, compreso quello del diventare cristiani, con o senza Dio, per poter avere un seguito e una storia, si offre spesso a noi come già attraversato da molteplici tensioni, che richiedono di essere riconosciute, accettate ed elaborate.

Alcune di queste tensioni le suggerisce l’apostolo Paolo, che implicitamente evoca le due mogli di Abramo, Sara, la libera e Agar, la schiava, per introdurre i temi centrali della Legge e della libertà, della schiavitù e della figliolanza. Quando infatti la Legge diventa strumento di schiavitù, è necessario liberarsene, ma in un modo che consenta di essere, diventare e restare insieme liberi e figli.

L’evangelista Luca aggiunge che all’inizio sta sempre una madre, il cui grembo ci partorisce e che, anche dopo averci partorito, spesso continua a portarci dentro di sé, non più in grembo ma nel luogo interiore dove si meditano le parole che ci riguardano: le parole ascoltate, pronunciate o soltanto pensate, che precedono, accompagnano e seguono la nostra nascita. Questo restare legati alla donna che ci ha generati – e in qualche modo ad ogni realtà materna da cui proveniamo (famiglia, comunità, patria) – ci segna per sempre in modo indelebile. Ma vi sono anche altre realtà che ci segnano, in modo indelebile e fin dall’inizio o appena dopo. Si tratta di quei tagli, di quelle ferite, di quelle sottrazioni di parte di noi che – come una circoncisione – cominciano ben presto ad attraversare le nostre esistenze e in modo spesso sofferto ci conferiscono quelle identità e quelle distinzioni, quelle appartenenze e quelle esclusioni che ci renderanno ciò che siamo.